Questa è probabilmente una delle domande più difficili che un cristiano possa ricevere. Ecco una breve risposta suddivisa in tre punti.
Primo: possiamo scegliere di avere fede perché l’alternativa è ammettere che il dolore non è una cosa razionale. Se l’ateismo è veritiero, noi siamo la conseguenza insignificante di meccanismi senza alcun scopo. Saremmo costretti ad ammettere che l’amore non è più potente della morte. E perderemmo ogni speranza di giustizia e di redenzione; tuttavia, è possibile vivere senza speranza?
Secondo: il problema del male sostiene che un Dio buono non avrebbe avuto motivo di creare l’umanità. Il male eccede così tanto il bene che sarebbe stato meglio che la Terra fosse stata creata senza vita come la Luna. Si può seriamente credere che sia così? Ma questo non implicherebbe che noi desideriamo che la Terra sia senza vita? Non ci sono elementi per credere che la nostra sofferenza possa essere risanata e sconfitta?
Terzo: il Dio Padre ha offerto il suo unico Figlio Gesù; Dio in quanto Figlio ha sofferto per noi e con noi. La sofferenza e l’assassinio da parte del Figlio innocente di Dio parrebbe essere il più grande male che si possa immaginare. Malgrado ciò, Dio lo ha risuscitato dai morti. Dio è sufficientemente potente da far scaturire del buono dalla crocifissione. Gli indizi della resurrezione ci danno una sicura speranza che Dio può mettere fine a qualsiasi sofferenza e guarire qualunque ferita.
In altre parole: la fede ci spinge a credere perché una luce brilla nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta.