22/09/2009
Scritto da: Alessandra Farkas

NEW YORK – A dirlo è uno studio appena pubblicato in America dal National Opinion Research Center dell’università di Chicago che dopo aver seguito l’umore degli americani, uomini e donne, dal 1972 ad oggi è giunto ad una conclusione scioccante. E cioè che il livello generale di felicità delle donne è diminuito sia in rapporto a quanto era 40 anni fa sia rispetto alla felicità degli uomini. “Il gentil sesso vede sempre più nero mentre gli uomini sono sempre più felici”, conclude il rilevamento.

Il fenomeno è trasversale. I ricercatori del Norc hanno interpellato 1.500 americani di entrambi i sessi

e di ogni livello di istruzione e stato sociale, scoprendo che l’infelicità femminile è diffusa in ugual misura tra tutti i segmenti di popolazione. “Il declino nella felicità delle donne è progressivo”, osservano Betsey Stevenson e Justin Wolfers, i due docenti della Wharton School della Pennsylvania che hanno guidato la ricerca, “L’emancipazione socioeconomica delle donne nelle società industrializzate ha portato ad un declino del loro benessere psicologico”.

Secondo Marcus Buckhingam, un ex ricercatore Gallup che ha pubblicato un nuovo libro Find Your Strongest Life, le donne cominciano la vita più soddisfatte degli uomini ma via via che invecchiano diventano sempre meno felici.

L’impatto che lo studio sta avendo in America è enorme dopo che due delle giornaliste più famose e rispettate del paese hanno deciso di rilanciarlo, trasformandolo in un vero e proprio campanello d’allarme per il gentil sesso. “Le donne di tutto il mondo sono sempre più depresse”, punta il dito la 59enne Arianna Huffington, fondatrice dell’omonimo, influentissimo blog HuffingtonPost, “A prescindere dal reddito, dall’età, status civile, grado di istruzione, retaggio etnico, paese in cui vivono”. “L’avere figli e famiglia”, conclude amara la Huffington, “non cambia di una virgola il loro malessere”.

La 57enne Maureen Dowd, considerata la penna più graffiante del New York Times, attacca il mito dell’emancipazione femminista come panacea contro tutti i mali dell’universo donna. “Più abbiamo scalato montagne e più la nostra depressione è aumentata”, conclude amara la columnist. Il motivo? “Le donne sono molto più severe con se stesse degli uomini”, replica la Dowd, “e anche la società s’aspetta molto più da noi. Che tornando a casa da una giornata di duro lavoro, siamo costrette ad iniziare il nostro secondo mestiere”.

Per gli uomini è diverso: “più sono stagionati più diventano felici”, teorizza Buckhingam secondo il quale l’essersi scrollati di dosso il fardello di capo famiglia li fa sentire più leggeri. “I maschi invecchiando sono spesso ancora più attraenti”, lo incalza la Dowd, “mentre in una società dominata dal look e dall’ossessione della giovinezza, alle donne sessantenni è richiesto di far di tutto per tornare ai vent’anni” .