RISPOSTE: Esistono molti scienziati che hanno trovato conferma della loro fede in Dio grazie alla scienza e ne esistono altrettanti che hanno approfondito il loro ateismo a causa di essa. Questo perché Dio non è un dato scientifico e la scienza non è in condizioni di provare la verità o la falsità di proposizioni metafisiche e teologiche (e viceversa). Non esistono e non possono esistere prove scientifiche di Dio, come non può sussistere un ateismo scientifico. Semmai è possibile, appunto, che alcuni aspetti che emergono dallo studio della realtà fisica confermino o meno, una propria posizione esistenziale già preventivamente decisa.
Eppure ancora oggi sono presenti nel mondo scientifico delle posizioni estreme, decisamente illuministiche, scientiste e antireligiose, che hanno avuto l’unico risultato di generare, per reazione, movimenti di contestazione scientifica. La concezione epistemologica dominante in alcuni ambienti, vale a dire la convinzione intorno all’infallibilità della conoscenza scientifica e la diffidenza verso altre forme di sapere o di credenza, a cominciare da quella filosofica e religiosa, ha permesso che un “abusato” luogo comune possa resistere ancora oggi: quello secondo cui lo scienziato non può che essere lontano dalla fede perché la ragione scientifica, ritenuta popolarmente il modello compiuto di uso della ragione, precluda ogni accesso razionale a Dio. Mentre è sempre più provato che tra scienza e fede non vi siano alcune incompatibilità.