Forse non tutti sono consapevoli del fatto che 50 anni fa moriva C.S. Lewis. La sua morte avvenne lo stesso giorno che John F. Kennedy fu ucciso, il 22 novembre 1963.
Forse non tutti sanno chi è C.S. Lewis e che tipo di eredità ci ha lasciato. Sono stati scritti molti libri a riguardo e altri ancora ne sono usciti quest’anno e sicuramente tanti altri ne usciranno in futuro. C.S. Lewis è diventato noto al pubblico italiano grazie alla recente serie di film “Le Cronache di Narnia”, anche se i suoi libri sono in circolazione da più di mezzo secolo.
Tempo fa è perfino uscito un film biografia degli ultimi anni di vita di Lewis. Intitolato “Shadowlands” (“Viaggio in Inghilterra” nella versione italiana), il film si ispira liberamente alla vita di C.S. Lewis e del matrimonio in tarda età con la moglie Joy Gresham Davidman. Diretta da Sir Richard Attenborough, la pellicola è uscita nei nostri cinema nel lontano 1994.

Il copione del film è presentato come “una storia vera”, e ha ottenuto credibilità in virtù del suo cast, in particolare per le ottime prestazioni di Debra Winger nelle vesti di Joy Gresham Davidman e di Anthony Hopkins nella parte di Lewis. È una storia d’amore difficile quella tra un attempato “Oxfordiano” e una americana divorziata di origine ebrea e poi diventata cristiana.
Nonostante il film sia molto piacevole fin dall’inizio, per molti ammiratori di C.S. Lewis è curioso scoprire l’autenticità circa l’ultimo decennio della sua vita e quella di sua moglie, improntata sulla loro vitalità di testimonianza di fede cristiana.
Anche se molti aspetti della vita di C.S. Lewis vengono trascurati o sminuiti (come il lungo “corteggiamento” e il matrimonio con Joy), c’è stato un grande dramma della vita di Joy che porta al suo incontro con Jack che non viene raccontata nel film, così come vi è ancora una maggiore intensità nel momento della loro vita insieme, prima e durante la sua malattia, che è inutilmente tolto da una sceneggiatura di parte.
Sono state escluse dalla trama anche le turbolente amicizie di Lewis  con altri inglesi come J.R.R Tolkien e, addirittura, Dorothy L. Sayers. L’assenza virtuale nel copione di ogni forte articolazione della reale difesa nota di Lewis della fede cristiana in entrambe le sue opere letterarie e critica, della sua vita universitaria e come personaggio pubblico e radiofonico della BBC.
Dai primi anni 1950, Lewis era ben noto al pubblico a causa delle sue trasmissioni alla BBC dove esortava i suoi connazionali a rimanere saldi nella loro fede. Grazie alla sua difesa ragionata del Cristianesimo e delle sue dottrine cardinali, grazie alla sua reputazione, egli fu un grande comunicatore cristiano.

Viaggio in Inghilterra” ha molti meriti come film e vale la pena vederlo, e sono felice che il film è stato realizzato per la visione di tutti. Il mio auspicio è che questo film possa avvicinare le persone verso le librerie per scoprire di più sulle opere di Lewis, e quindi il privilegio di venire a conoscere due persone che hanno avuto una fiducia non mascherata e pubblica nel Dio della Bibbia e nel Redentore Gesù che ha salvato le loro anime.

Per chi desidera sapere da dove cominciare, vorrei suggerire quattro libri di C.S.Lewis:
– “Sorpreso dalla Gioia”, dove C.S. Lewis da il proprio conto della sua infanzia e della sua conversione da adulto;
– “Cristianesimo così com’è”;
– “ Le lettere di Berlicche”;
– “Il problema della sofferenza”.