Perchè gli scettici e i filosofi amano fare questa domanda.
Da quando Immanuel Kant ha scritto la sua Critica della ragion pratica, è diventato normale per le persone con intelletto, insistere sull’impossibilità di dimostrare l’esistenza di Dio. Infatti la sua affermazione è stata elevata al livello di dogma nella cultura intellettuale americana. La dimostrazione che questa affermazione è considerata un dogma indiscutibile mi viene data dalla reazione che suscita la mia messa in dubbio della stessa. Se qualcuno dice: “Non puoi provare l’esistenza di Dio”, voglio ribattere: “Come lo sai? Mi hai appena incontrato! Come fai a sapere di cosa sono capace io?”

Che cosa intendono la maggior parte delle persone quando usano questa affermazione? La maggior parte delle persone intendono dire che io non posso fornire un argomento filosofico a favore dell’esistenza di Dio che possa convincere una persona pensante. É impossibile, dicono, di fornire un argomento che produrrà consenso. Se il mio argomento non convincerà l’ateista più incallito, dicono, io non sono riuscito a provare l’esistenza di Dio. Siccome non riesco a convincere un ateista del genere a credere, i miei argomenti non contano come prova nei loro occhi. E se non sono una prova, allora a cosa servono?
Sono d’accordo, che non posso fornire un argomento che possa convincere ogni persona intellettuale. Ma questo cosa suggerisce? Mi suggerisce qualcosa che ha a che fare con Dio? No. Mi dice di più sulla natura delle prove che sull’esistenza di Dio. Non posso fornire un argomento che convinca tutti, senza lasciare la possibilità del dubbio sull’esistenza di Dio. Il dubbio non è un problema. Vedi, non posso provvedere un argomento per qualsiasi conclusione filosofica che viene accettata da tutti senza lasciare spazio alla possibilità del dubbio.

Non posso dimostrare, senza lasciar spazio per il dubbio, – in una maniera che convince tutti i filosofi – che i Rocky Mountains esistono come un oggetto indipendentemente dalla nostra mente. Non posso provare che l’intero universo non sia apparso cinque minuti fa e che tutti i nostri apparenti ricordi non siano illusioni. Non posso provare che le altre persone che tu vedi all’università abbiano un cervello. Forse sono dei robot molto intelligenti. Non esiste una conclusione filosofica di interesse che può essere dimostrata senza ombra di dubbio. Per questo il fatto che gli argomenti per l’esistenza di Dio non sono certi a livello matematico non indebolisce l’argomento per l’esistenza di Dio. Dispone semplicemente la domanda dell’esistenza di Dio nella stessa categoria di altre domande come quella dell’esistenza del mondo esterno, indipendente dalla mente, e la domanda di come sappiamo che altre persone hanno un cervello.

Allora questo significa che gli argomenti riguardanti l’esistenza di Dio non servono a nulla? Per niente. Naturalmente non posso fornire un argomento che convince tutte le persone intellettuali, ma questo non significa che non ho delle buone ragioni per credere in Dio. Infatti alcune delle mie ragioni per le quali credo in Dio possono essere convincenti per te. Anche se non sei convinto di credere nell’esistenza di Dio, i miei argomenti forse non saranno comunque inutili. É ragionevole credere che le montagne sono reali e che i nostri ricordi sono generalmente affidabili e che i cervelli degli altri esistono. É ragionevole credere in queste cose anche se non possono essere provate. Forse qualche argomento per l’esistenza di Dio ti convincerà che credere in Dio è almeno ragionevole.

Allora come facciamo a sapere che Dio esiste? Invece di cercare delle risposte senza ombra di dubbio, valutiamo l’evidenza e consideriamo le alternative. Quale alternativa più chiaramente sostiene l’evidenza?
Se sei interessato a conoscere alcune ragioni che sostengono l’esistenza di Dio, leggi l’articolo “Esiste davvero Dio?” Oppure vai su “Due modi di vivere“.