«È noto come la posizione speculativa di Antony Flew sia stata rigorosamente atea […]. Colpisce perciò la sua scandalosa apostasia. Nel libro There is a God – qui accuratamente tradotto – abiura il suo ateismo in forza di una scoperta talmente evidente e forse per questo tanto negata: avere fede nella ragione […]. Il creato ed il suo significato non possono reggersi sul vuoto, sul caso o tanto meno sul niente» (LUCA VOLONTÈ – Presidente Gruppo Popolari-Cristiano Democratici Consiglio di Europa).

«La clamorosa abiura dell’ateismo da parte di uno dei suoi esponenti più famosi, Antony Flew, ha suscitato scalpore all’interno della comunità scientifica poiché a far cambiare idea al filosofo inglese non è stata un’improvvisa illuminazione religiosa o una nuova argomentazione teoretica, ma le sempre più convincenti prove empiriche che sembrano dimostrare, per l’estrema complessità dell’universo e dei modi in cui si è formata la vita, il coinvolgimento di un’intelligenza superiore» (GUGLIELMO PIOMBINI – Opinionista).

«Per il Flew prima maniera, l’uomo autenticamente “ragionevole” non può affatto accettare l’esistenza di un Essere Supremo, men che meno l’idea di un Dio Creatore come lo è il Dio rivelato nella Bibbia. Autorevole e influente, lo “scandalo” che le posizioni del filosofo hanno generato è stato notevole. Tutto cominciò quando Flew cercò di confutare la plausibilità dei miracoli difesa in pubblico da C. S. Lewis (1898-1963). Oggi invece Flew si arrende e s’inchina, e afferma che la scienza – la scienza vera – spazza come pula al vento le superstizioni e le ubbie neodarwiniste» (MARCO RESPINTI – Autore di Processo a Darwin, 2007).

«Flew si conferma un interprete importante della cultura filosofica contemporanea. Dopo decenni di ateismo militante, vissuto nelle aule e nelle accademie più prestigiose, si arrende all’evidenza e ricomincia a credere e pensare partendo dal Creatore. Il libro Dio esiste è una straordinaria testimonianza della vitalità e della coerenza del teismo, oltre che della sua onestà intellettuale» (GIUSEPPE RIZZA – Docente – Università di Trento).