Il cosmologo Stephen Hawking è famoso per il suo lavoro sui buchi neri, ma nel suo ultimo libro Il Grande Disegno cade in un buco nero concettuale di sua stessa creazione.

Fino a poco tempo fa Stephen Hawking era titolare della cattedra di matematica presso l’Università di Cambridge ed ora è direttore della ricerca presso il Centro di Cosmologia Teorica. È un rinomato scienziato ed è vittima della malattia dei motoneuroni; è una figura familiare in TV, dove compare seduto sulla sua sedia a rotelle motorizzata mentre parla con una voce sintetizzata. Nel complesso, è un uomo straordinario, uno scienziato da onorare e rispettare. Questo però non significa che abbia ragione quando parla di Dio.

Il Grande Disegno
Nel settembre 2010, Hawking e il coautore Leonard Mlodinow hanno pubblicato un libro intitolato Il Grande Disegno. Sebbene sottotitolato Nuove risposte alle domande ultime della vita e quindi accolte come un passo importante nel risolvere il mistero di come l’universo ha avuto inizio, è in realtà un libro piuttosto breve che specula sulla creazione usando argomenti che non sono affatto nuovi. Come dice un recensore, “si legge come un articolo di una rivista allungata … c’è troppo imbottitura e troppo riciclaggio di materiale vecchio stante … dubito che il Grande Disegno sarebbe stato pubblicato se il nome di Hawking non fosse stato sulla copertina” (The Times Saturday Review, 11 settembre 2010).

Ciononostante, ha ottenuto il primo posto nella classifica dei Bestseller del New York Times e i media sono stati rapidi nel cogliere i suoi passaggi viola che affermano che non è necessario che un creatore “accenda la miccia” e che inneschi un’origine “big-bang” dell’universo. Perché non è necessario un Creatore? Perché, dice Hawking, le leggi della scienza hanno creato l’universo dal nulla, tutto per proprio conto. In altre parole, naturalmente, questo significa che le leggi della scienza sono Dio. Questa affermazione però apre buchi neri concettuali dai quali non c’è scampo.

Buchi Neri
Stephen Hawking non ha scoperto i buchi neri, ma ha contribuito specificatamente alla nostra comprensione di essi. Si forma un buco nero quando un’enorme stella brucia e collassa sotto la forza della propria gravità. Mentre la stella si restringe, il suo campo gravitazionale interno diventa sempre più forte finché alla fine anche la luce non può più sfuggire alla stella che collassa che semplicemente sparisce lasciandosi dietro un “buco nero”. I buchi neri sembrano trovarsi al centro di molte galassie, inclusa la nostra. L’attrazione gravitazionale di un buco nero è così grande che qualsiasi cosa vicina viene risucchiata e semplicemente scompare. Nessuno sa cosa succede all’interno di un buco nero perché le leggi della fisica non si applicano più lì.

Tuttavia, Hawking ha mostrato teoricamente che anche se la luce non può sfuggire da esso, un buco nero dovrebbe irradiare energia. La NASA e altri ancora attualmente stanno facendo sforzi vigorosi per rilevare questa “radiazione di Hawking” in via sperimentale. Questo è importante, dal momento che la possibilità di testare le teorie da esperimento è ciò che distingue la vera scienza dalla speculazione mascherata da scienza. 
Purtroppo, anche se il nuovo libro di Hawking crea un’adesione di facciata a questa distinzione, finisce per presentare speculazioni completamente non verificabili su più universi e leggi della fisica che si auto-creano. Perciò Il Grande Disegno viene risucchiato in logici “buchi neri” della sua stessa creazione. Diamo un’occhiata a tre di loro.

La filosofia è morta?
“La filosofia è morta”, dichiarano gli autori (p.5), ma per poi procedere a sussurrare sottovoce, “Lunga vita alla filosofia!”. Affermando la filosofia (e la teologia) morte, introducono nelle nostre menti l’idea che la scienza ora offra la sola speranza di progredire la conoscenza. Ma dopo aver liberato il campo dai rivali, abbandonano silenziosamente l’antica visione della scienza come disciplina limitata alle teorie che possono essere testate dall’esperimento in favore di una nuova definizione che abbraccia la speculazione non verificabile. Con la ridefinizione della scienza in questo modo, Il Grande Disegno può affermare che “la scienza” rende Dio ridondante. Ma questa è una sciocchezza: hanno semplicemente sostituito Dio con ipotesi filosofiche atee.

Questo è uno stratagemma sottile e che senza dubbio convincerà alcuni lettori. Il fatto è che, tuttavia, gli autori basano le loro conclusioni sulle costruzioni matematiche (come gli universi paralleli e le leggi che si auto-creano) che per loro stessa natura non possono mai essere verificate scientificamente. Infatti, ammettono tranquillamente che le loro opinioni sono filosofiche piuttosto che scientifiche dicendoci: “Questo libro è radicato nel concetto di determinismo scientifico, il che implica che … non ci sono miracoli, o eccezioni alle leggi della natura” (p.34). “Il determinismo scientifico” è filosofia e non scienza.

ll multiverso
Hawking e Mlodinow dichiarano: “Secondo la teoria di Mlodinow, il nostro non è l’unico universo. Infatti, la teoria di Mlodinow prevede che un gran numero di universi siano stati creati dal nulla. La loro creazione non richiede l’intervento di qualche essere soprannaturale o di dio. Piuttosto, questi universi multipli derivano naturalmente dalla legge fisica. Sono una previsione della scienza” (p.9). Allora, che cosa è questa magica teoria di Mlodinow? Gli autori sono piuttosto schivi al riguardo. “la teoria di Mlodinow”, dicono, “Non è una teoria nel senso usuale. È tutta una famiglia di teorie diverse, ognuna delle quali è una buona descrizione delle osservazioni solo in alcune situazioni fisiche ‘(p.8). Il fisico teorico Lee Smolin è più esplicito: “… non sappiamo ancora cosa sia la teoria di Mlodinow, o se ci sia una teoria che merita il nome” (L’universo senza stringhe, Allen Lane, 2007, p.146). Il fatto è che la teoria di Mlodinow è una costruzione matematica, non testabile, che molti scienziati ritengono non abbia alcun rapporto con la realtà fisica. Ma ciò non scoraggia i nostri autori perché in ogni caso non credono nella “realtà oggettiva”. Quello che pensiamo sia “reale”, dicono, è semplicemente un modello assemblato nel nostro cervello da dati grezzi inseriti dai nostri sensi.

Ma, in maniera confusa, gli autori affermano che i modelli migliori sono quelli che riflettono il modo in cui le cose accadono realmente nel mondo reale, facendo appello alla realtà oggettiva che dicono che non esiste! Confuso? Anche io; ma ciò che ancora affermano peggiora le cose. Sostengono infatti che la teoria di Mlodinow (qualunque essa sia) predice non un solo universo ma un multiuniverso, una vasta collezione di universi che non possono essere osservati o conosciuti in alcun modo. Secondo il loro criterio, ciò rende la teoria di Mlodinow un modello davvero pessimo. Quindi difficilmente è un sostituto utile di Dio.

Leggi che si auto-creano
Ho spazio per un solo ulteriore esempio dei buchi neri filosofici di Hawking. Il Grande Disegno ci assicura che “questi multipli universi sorgono naturalmente dalla legge fisica”. Sono stati creati dal nulla mediante l’operazione della natura come meccanica quantistica e gravitazione (non è richiesto Dio). Ma, come direbbe Alice del paese delle meraviglie, questo diventa “curioso più curioso”; noi allora facciamo un passo indietro e chiediamoci: cosa intendiamo con le leggi della natura? Sono regole che descrivono il modo in cui si comporta la natura.
Queste leggi sono descrizioni del modo in cui il cosmo funziona e che quindi non possono avere esistenza al di fuori del cosmo. Sono parte integrante dell’ordine creato. Ora dovremmo chiederci: in che modo quindi, avrebbero potuto creare l’universo? Sostenere che esse abbiano creato l’universo significherebbe sostenere che esse si sono create da sole, cosa che è, ragionevolmente, un enorme salto filosofico di fede. E anche se queste leggi preesistessero l’universo (come avrebbero dovuto per poterlo creare) in che forma esistevano? Dove erano situate esattamente? La risposta ovvia sarebbe “nella mente di Dio” ma secondo Hawking non esiste una tale mente. Come possiamo notare, i buchi neri, anche nel pensiero scientifico, possono essere molto scuri.

Il Dio della creazione
Il Grande Disegno in realtà non dice nulla che non sia stato detto e negato prima. Le leggi della natura sono ciò che costituisce la scienza e la rendono possibile, ma né la scienza né Stephen Hawking possono dirci da dove vengono queste leggi. Né la scienza può spiegare perché noi esseri umani possiamo comprendere e usare le leggi della natura, che sono spesso eleganti e sempre matematiche.
La Bibbia, però, ci dà alcune risposte dirette. Possiamo capire (in una certa misura) come funziona il cosmo perché le leggi che controllano il suo funzionamento sono loro stesse il prodotto di una mente intelligente, il creatore che chiamiamo Dio. E poiché, come esseri umani, siamo “fatti a immagine di Dio”, ne consegue che possiamo avere una visione della mente di Dio. Come Johannes Kepler che urlava, mentre scopriva le leggi del moto planetario: “O Dio, penso ai tuoi pensieri dopo di te!” Ma Dio è molto più di una semplice mente matematica. Egli è il Signore del cielo e della terra che non solo ha creato l’umanità ma desidera la nostra adorazione e, a tal fine, perdona i peccati di tutti coloro che abbracciano l’opera salvifica di Suo Figlio, Gesù Cristo.
Il Grande Disegno di Stephen Hawking e Leonard Mlodinow è pubblicato da Bantam Press e i riferimenti alle pagine sono della prima edizione rilegata (2010) dal professor Edgar Andrews.

Edgar Andrews