Anche il nulla è qualcosa nel mondo quantistico.

E’ una di quelle domande filosofiche che di tanto in tanto ponderiamo: cosa è il niente? Può il niente essere qualcosa? Se non è così, allora come può qualcosa essere venuto dal nulla? Se c’è un settore scientifico in prima linea di tali paradossi concettuali, è la teoria quantistica. E in teoria quantistica, in realtà il nulla è qualcosa… più o meno.

Secondo la meccanica quantistica, anche uno spazio vuoto non è veramente vuoto. E’ pieno di strane particelle virtuali che lampeggiano dentro e fuori dall’esistenza in uno spazio temporale troppo breve per essere osservato.

Di solito la scienza non è a proprio agio con fenomeni che non possono essere osservati. Questo è ciò che rende questo ultimo passo avanti, da fisici presso l’Università di Costanza, in Germania, così importante ed assoluta.

Secondo la loro ricerca, recentemente pubblicata sulla rivista Nature, il nulla che esiste sul livello quantistico non solo è qualcosa, ma le sue fluttuazioni possono essere afferrate, manipolate, e forse anche osservate. Questo non dovrebbe essere possibile a livello quantistico. Uno degli assiomi veramente collegati alla mente della meccanica quantistica, si riferisce a qualcosa che si chiama principio di indeterminazione di Heisenberg. In sostanza, è l’idea che non si può misurare qualcosa sul livello quantistico senza alterarlo. In altre parole, non appena si tenta di osservare qualche sistema quantistico, l’atto stesso di osservare la distrugge.

Ciò che i ricercatori dell’Università di Costanza stanno sostenendo va contro questo principio fondamentale. Essi sostengono di aver guardato attentamente e direttamente nel buio e di aver visto per quello che è veramente. O almeno, ritengono di aver scoperto un metodo di osservazione delle cose a livello quantistico senza distruggerle.

Come gestire il nulla
Come lo hanno fatto? Il loro metodo consiste essenzialmente nel sparare un super breve impulso laser, che dura solo pochi femtosecondi, (e che, se si sta contando, è misurato a livello di milionesimi di miliardesimi di secondo) in un vuoto “compresso”. Mentre la luce passa attraverso questo vuoto, i sottili cambiamenti nella polarizzazione della luce vengono analizzati per rivelare una mappa (o una specie) del nulla quantistico.

La “compressione” del vuoto è la vera magia di questo metodo. Forse il modo più semplice per comprenderlo è quello di rapportarci a ciò che succede quando si schiaccia un pallone. Il pallone si espande e si stringe in alcune aree e si percepisce il suo consumo in altre. Questo principio è tracciato sul grafico visto nella parte superiore di questo articolo. Mentre il vuoto viene schiacciato, le fluttuazioni quantistiche hanno un picco in alcune parti del vuoto mentre in altre parti effettivamente scendono al di sotto del livello di rumore di fondo. Se il metodo si rivela reale, si tratta di un cambiamento importante.

“Così la nuova tecnica di misura non deve assorbire fotoni da misurare né li deve amplificare, quindi è possibile rilevare direttamente il rumore di fondo elettromagnetico del vuoto e anche le deviazioni controllate da questo stato fondamentale, creato dai ricercatori,” spiega un comunicato stampa dell’università.

Lo studio ha ancora i suoi limiti. Nella migliore delle ipotesi, rappresenta semplicemente la nostra prima incursione in qualcosa che misteriosamente permea il vuoto. Si tratta di un primo passo incoraggiante, tuttavia; uno che promette di scrutare più approfonditamente le assurdità filosofiche dell’esistenza come mai fatto in precedenza.
Cosa c’è da vedere quando si sbircia nel cuore delle tenebre? Presto lo potremmo scoprire.

20 Gennaio, 2017, BRYAN NELSON

http://www.mnn.com/green-tech/research-innovations/stories/physicists-may-have-just-manipulated-pure-nothingness