Corinto fu conquistata e distrutta dai romani, che poi la ricostruirono e stabilirono come capitale dell’Acaia, governata dal proprio proconsole (Atti 18:12). Era un importante centro di potere politico, di commercio, di scambio e di libertà sessuale; diventata molto ricca per via del suo porto cosmopolita, e di facile accesso, si acquistò una reputazione di avanguardia per il suo stile di vita e cultura Mediterranea: un vero centro urbano multiculturale. La città era un conglomerato di diverse culture etniche e religiose, e veniva usata inoltre come luogo di collocamento per soldati romani “in congedo”, provenienti da ogni parte dell’Impero. Era anche presente una comunità ben costituita di Giudei, con una sinagoga.
La sua fama aveva reso la città meta di tanti filosofi e di grandi sapienti del tempo, e lo stile di vita era devoto al divertimento e all’auto indulgenza, dove successo, ricchezze, divertimenti, popolarità e altri piaceri erano al centro della vita quotidiana. Indubbiamente questa metropoli, non molto diversa da una grande metropoli del XXI secolo, era una vera sfida per chi volesse vivere secondo gli insegnamenti di Cristo, eppure costituì un trampolino di lancio per il vangelo. Paolo si stabilì qui per un anno e mezzo.
La lettera di 1 Corinzi è stata scritta dall’apostolo Paolo a una chiesa che nacque, sotto la giuda da parte di Dio, dal suo sforzo missionario. I destinatari erano un composito di Gentili e Giudei, provenienti da abitudini pagane e monoteiste, e da diversi ceti sociali e culturali. Paolo scrive a una chiesa profondamente influenzata dalle abitudini culturali della città, specialmente riguardo al modo di concepire la guida della chiesa, di acquisire la conoscenza e di come esercitare l’autorità.
L’apostolo deve riprende quelli di Corinto, dopo aver sentito da Cloe che esistevano diverse problematiche nella comunità, causa di divisioni tra i membri e fazioni di schieramento (1 Corinzi 1:10-11).
In questa lettera troviamo inoltre evidenze che alcuni credenti fossero ancora condizionati da elementi derivati dalle loro vecchie religioni, incluso il linguaggio estatico e la venerazione della prostituzione. Per questo Paolo li incoraggia a non associarsi con persone moralmente corrotte; l’apostolo non sostiene di isolarsi dal mondo, ma di prendere le distanze da credenti còlti in flagrante immoralità e non desiderosi di pentirsi.
In più Paolo fa notare come i loro concetti di sapienza, conoscenza, potenza e spiritualità fossero culturalmente condizionati da quella società, trascurando il fatto che la sapienza, la conoscenza, la spiritualità e la potenza di Dio erano tutte fondate sulla “pazzia” della croce, scaturita dall’amore e dalla grazia salvifica di Dio.
I Corinzi avevano sviluppato un atteggiamento “trionfalistico”, che li aveva condotti a credere come tutte le benedizioni del regno di Dio a venire potessero essere loro disponibili immediatamente, senza un adeguato apprezzamento del periodo intercorrente la loro conversione e lo stato di gloria successivo al ritorno di Cristo.
Questa loro immaturità stava producendo un disincanto e declino, dato che le loro aspettative non si sarebbero mai adempiute su questa terra. Ciò aveva determinato inutili discussioni e divisioni tra loro, col rischio di sviluppare una chiesa piena di sé e in pericolo di perdere il vero significato del messaggio del vangelo di Cristo crocifisso.
La cosa sorprendente e incoraggiante di questa lettera è che Paolo diagnostica questi problemi di un luogo e tempo a noi lontano, ma che assomigliano a molte delle problematiche che confrontano anche l’attuale generazione, e li analizza in modo concreto e diretto, offrendo una soluzione profondamente teologica, in totale contrasto col modo contemporaneo superficiale e incoerente di risolvere problematiche serie. La soluzione di Paolo non è nulla di astratto o di innovativo, bensì radicale e semplice: insegna, sia ai Corinzi sia noi, a concentrasi solamente e continuamente sul nostro perfetto e misericordioso capo supremo, Gesù Cristo, e sul suo messaggio penetrante che delinea la vera spiritualità, e ricorda loro che sono stati messi a parte e chiamati per essere santi, uniti in amore fraterno a tutti gli altri credenti, in appassionata attesa del Suo ritorno. Che Dio possa aiutarci ad essere uditori della sua Parola, ma anche facitori mettendola in pratica!


 • 1   Lettura – 1 Corinzi 5:1-13

1. 1Corinzi 5 ci spinge a riflettere sulle nozioni della “Santità”. Per avere un quadro completo, leggi brevemente Levitico 18. Levitico 18-21 è il cosiddetto “Codice della Santità” di Israele, dove viene delineato come Israele doveva essere santo (vale a dire, messo a parte). Secondo te, perché a Israele è stato dato un codice di santità come questo?
2. Oggigiorno, i Cristiani hanno un “Codice di Santità”? Se sì, quale pensi possa essere? In che modo è diverso dal codice dato ad Israele? O, in che modo è simile?
Riflessione
Che cosa significa per noi essere “messi a parte” per Dio?
Proposta di preghiera
Prega per un desiderio di vivere la tua vita per Dio e di trovare le sue infinite soluzioni affascinanti. Prendetevi un po’ di tempo per confessare qualsiasi peccato della vostra vita, ricordando la disponibilità di Dio a perdonare 1Giovanni 2:1-2.


 • 2   Lettura – 1 Corinzi 5:1-2

1. Di quale peccato Paolo sta parlando qui?
2. Quale doveva essere l’atteggiamento dei Corinzi nei confronti di questo peccato nella loro chiesa?
3. Quale atteggiamento hanno assunto invece?
Riflessione
In che modo possiamo ingannare noi stessi sul nostro peccato e sul peccato degli altri? (Vedi Isaia 47:10-11).
Proposta di preghiera
Prega perché tu possa meglio imparare a gestire il peccato con la stessa serietà di Dio.


 • 3   Lettura – 1 Corinzi 5:3-5

1. Quale autorità ha Paolo sulla chiesa di Corinzi?
2. Paolo ha autorità sulla tua vita? Perché è così?
3. Cosa può significare “consegnare quest’uomo a Satana”?
Riflessione
Come può Paolo avere autorità sui Corinzi anche quando non è fisicamente presente tra loro?
Proposta di preghiera
Prega per te, che mentre continui a studiare la lettera di Paolo ai Corinzi, puoi crescere nella tua comprensione di ciò che significa essere cristiano, e delle meravigliose benedizioni che la vita cristiana porta con sé.


 • 4   Lettura – 1 Corinzi 5:6-8

1.Quale atteggiamento Paolo richiama i Corinzi a rendere conto di ciò che fanno?
2. Cosa significa per te che Cristo è la tua Pasqua?
3. Che cosa significa celebrare la festività con il pane azzimo, in sincerità e in verità? (Per riferimenti alla Pasqua ebraica, vedi Esodo 12-13)
Riflessione
Cosa significa essere sinceri come cristiani?
Proposta di preghiera
Prega per voler vivere con il desiderio di compiacere Dio, in tutta sincerità e verità.


 • 5   Lettura – 1 Corinzi 5:9-13

1. Rileggi i versetti 9-11, che cosa hanno frainteso i Corinzi sull’ultima lettera di Paolo?
2. Quali dovrebbero essere le differenze tra il comportamento dei cristiani che hanno fede e quello di chi non crede?
3. Come dovremmo gestire il peccato commesso da altri?
Riflessione
Considerate Luca 17:1-4
Proposta di preghiera
Pregate per la santità della vostra chiesa.


 • 6   Lettura – 1 Corinzi 6:1-8

1. Quali sono i rimproveri nei confronti dei Corinzi?
2. Secondo te come si dovrebbe risolvere tale conflitto? Quali sono le motivazioni adottate da Paolo in questa circostanza?
3. Perché non soffrire per qualche torto subito? Perché non patire piuttosto qualche danno? (v.7). Quanto trovi difficile non aggrapparti al tuo diritto?
Riflessione
Considerate Filippesi 2:4-8
Proposta di preghiera
Prega che il tuo atteggiamento sia simile a quello di Cristo Gesù.


 • 7   Lettura – 1 Corinzi 6:9-11

1. Come descriveresti il cambiamento di identità che ha avuto origine tra i Corinzi?
2. Come è avvenuto il cambiamento?
3. Perché Paolo lo descrive in questo modo?
Riflessione
“E tali erano alcuni di voi” (v.11). Riflettete sulla grazia di Dio che si manifesta in questi versetti.
Proposta di preghiera
Ringraziate e rendete lode a Dio che, in Cristo, non siete più quello che eravate una volta.


 • 8   Lettura – 1 Corinzi 6:12-20

1. “Ogni cosa mi è lecita” (v.12). Come utilizzavano i cristiani dei Corinzi, questa affermazione biblica? Che cosa volevano giustificare?
2. In che misura Paolo è d’accordo con la suddetta affermazione biblica? In che misura non è d’accordo con esso?
3. A che cosa conduce realmente il loro comportamento, secondo quello che dice Paolo?
Riflessione
In che modo questo brano definisce il nostro modo di intendere la libertà cristiana?
Proposta di preghiera
Prega e chiedi di conoscere la vera libertà da ciò che rende schiavi.


 • 9   Lettura – 1 Corinzi 6:12-20

1. Quale concezione del corpo sta contestando Paolo?
2. Quali sono le motivazioni importanti che Paolo dà per la sua concezione di quello che facciamo del nostro corpo?
3. Perché pensi che Paolo si riferisca alla risurrezione di Gesù in questo contesto? Quali sono le sue conseguenze per il nostro corpo?
Riflessione
Pensi al tuo corpo nel modo in cui Paolo, in vista della risurrezione di Cristo, pensa ai nostri corpi?
Proposta di preghiera
Ringrazia Dio per il fatto che colui che ha risuscitato il Signore un giorno risusciterà anche te.


 • 10   Lettura – 1 Corinzi 6:12-20

1. Qual è l’indicazione di Paolo nel versetto 18? Perché pensi che sia così categorico a riguardo?
2. Cosa significa per il tuo corpo essere il tempio dello Spirito Santo?
Riflessione
Cosa significa peccare contro il proprio corpo?
Proposta di preghiera
Prega per avere la forza di obbedire ai due requisiti di questo passaggio, per fuggire e per glorificare.


 • 11   Lettura – 1 Corinzi 7:1-7

1. In questa sezione, perché è positivo sposarsi? (vedi capitolo 6, in particolare vv.12 -20).
2. Nel matrimonio, quali sono gli obblighi del marito e della moglie per quanto riguarda il comportamento sessuale e morale? Perché?
3. Secondo i versetti 6 e 7, come dovremmo considerare il matrimonio e l’essere singoli?
Riflessione
Rifletti e considera il modo in cui stai utilizzando il tuo corpo.
Proposta di preghiera
Glorifica Dio compiacendoti per il tuo “dono” da parte Sua, e prega per utilizzarlo al meglio possibile.


 • 12   Lettura – Colossesi 2:16-23

1. 1Corinzi 6:12 e 7:11 suggerisce una certa visione del corpo da parte dei corinzi, che Paolo vuole correggere. Che cos’è questa concezione e cosa c’è di sbagliato in essa?
2. Guardate Colossesi 2:16-23. Quale concezione sbagliata del corpo è in discussione qui? Perché la gente vorrebbe stabilire regole che limitino il comportamento e il desiderio di nutrirsi?
3. Secondo i Colossesi, qual è il problema di tali regole?
Riflessione
Avete una visione negativa del corpo? Come sintetizzereste la prospettiva promossa da 1 Corinzi 6-7 e da Colossesi 2?
Proposta di preghiera
Prega di poter beneficiare giustamente della libertà cristiana che tu hai, nella concezione che hai del tuo corpo e i corpi degli altri.


 • 13   Lettura – 1 Timoteo 4:1-4

1. Quali sono le cose che i falsi insegnati in questo passaggio proibiscono e ordinano di praticare l’astinenza?
2. Secondo questo passo, qual è la giusta prospettiva di ciò che Dio ha creato?
3. Quali sono le cose che normalmente consideriamo demoniache? È per caso diverso da ciò che qui Paolo definisce demoniaco?
Riflessione
Puoi pensare a modi in cui noi, o la nostra società, nega la verità del versetto 4?
Proposta di preghiera
Pensate alle cose buone che avete ricevuto da parte di Dio oggi. Prega di poter ricevere ciò che Dio ha creato con ringraziamento.


 • 14   Lettura – 1 Corinzi 7:6-11

1. Se siamo singoli, cosa dovremmo fare/non fare? Perché? (Vedi v.17 e v.32-35).
2. Se siamo sposati, cosa dovremmo fare/non fare? Perché? (Vedi Malachia 2:10-16).
Riflessione
Quali passi potete fare per rendere più facile rimanere fedeli alla persona con cui siete legati e con cui un giorno potreste essere sposati? O come potete aiutare gli altri in questo senso?
Proposta di preghiera
Prega per matrimoni forti nella tua comunità, nella tua congregazione e per i responsabili della tua comunità.


 • 15   Lettura – 1 Corinzi 7:12-16

1. Quali sono i possibili benefici spirituali per i figli di coniugi cristiani che rimangono fedeli?
2. Quale è la potenzialità di disarmonia coniugale suggerita dal versetto 15? Perché è così?
3. Nei matrimoni tra persone che credono e quelli che non credono, qual è la preoccupazione principale di Paolo?
Riflessione
In che modo i rapporti tra chi crede e chi non crede possono generare problemi?
Proposta di preghiera
Prega per i credenti sposati con non credenti, o che stanno valutando la possibilità di sposarsi con non credenti.