Recensione: Il professore di simbolismi religiosi ad Harvard, Robert Langdon è svegliato nel cuore della notte da una telefonata urgente. Il portinaio lo informa che la polizia francese si sta già dirigendo verso la sua stanza di albergo. Jacques Sauniere, lo stimato curatore del Louvre è stato appena ucciso all’interno del famoso museo d’arte e misteriosi simboli sono stati scoperti tutto intorno al suo corpo. Il professore Langdon è a Parigi per parlare del suo nuovo libro sui simbolismi religiosi. Ma ora gli viene chiesto di andare con la polizia sulla scena del delitto, per aiutare a risolvere l’intrigante omicidio.

Gli indizi che circondano il corpo di Sauniere portano Langdon in contatto con la Crittologa Sophie Neveu. Insieme scoprono che Sauniere era il membro anziano di una setta religiosa conosciuta come il Priorato di Sion, di cui anche il grande Leonardo Da Vinci era stato un membro di spicco. Per secoli, a questa misteriosa società è stato affidato il compito di salvaguardare il più grande segreto di tutti i tempi – un segreto che, se rivelato, farebbe riscrivere la storia e scuoterebbe la Chiesa Cristiana sino dalle fondamenta. Ora, due fra le poche persone al mondo capaci di decifrare e aprire il segreto del codice Da Vinci, Langdon e Neveu, si sono fatti potenti e pericolosi nemici. Se i due non riescono ad aprire il codice e ad arrivare al segreto prima dei loro avversari, la verità sarà persa per sempre.

Introduzione
Benvenuto nel mondo pieno di suspense di Dan Brown, il Codice Da Vinci. Sebbene sia stato accusato di essere uno dei tanti romanzi da aeroporto, nel mondo del Codice Da Vinci alcune cose non appaiono come sono. Con circa 7.5 milioni di copie in stampa e un film di Ron Howard che uscirà nel 2005, è chiaro che il Codice Da Vinci sia stato ben scritto e ben commercializzato. Brown costruisce un numero di trame separate portandole poi tutte insieme al momento giusto per massimizzarne l’impatto. Inoltre il Codice Da Vinci cattura i suoi lettori sfidandoli con enigmi su enigmi. Anche se normalmente non sono un accanito di omicidi misteriosi, mi sono trovato coinvolto con questo romanzo, cercando di decifrare parole e codici segreti prima che le risposte mi potessero essere rivelate nelle pagine successive. Comunque, parte del successo del Codice Da Vinci deve anche essere attribuito alla controversia che ha causato. Cito un’affermazione fatta dal personaggio centrale del codice Da Vinci, mentre rende nota la grande cospirazione: “Cosa succederà…se verrà diffusa una convincente spiegazione scientifica del fatto che la versione della vita di Cristo raccontata dalla Chiesa è stata falsificata e che la più grande storia mai raccontata è in realtà la più grande menzogna?” “Ti dico io che cosa succederà se quei documenti verranno resi noti… Il Vaticano dovrà affrontare una crisi della fede che non ha precedenti nella sua storia bimillenaria.” (Il Codice da Vinci, p. 296).

È indubbio che Brown cerchi di generare controversia discutendo la validità della più grande religione della terra. Quelli che conoscono bene il Cristianesimo si renderanno conto del fatto che la teoria cospiratrice di Brown non sta veramente dicendo qualcosa di nuovo. Per esempio, Brown risuscita il popolare mito su Gesù che sposa Maria Maddalena e sui suoi discendenti che vivono ancora oggi in Francia. Comunque, Brown usa chiaramente la finzione e storia poco attendibile per creare verità che sostengono tali teorie provenienti dal nulla. Attraverso tutto il suo racconto, Brown inserisce solo quel tanto di storia che faccia apparire la sua subdola teoria come se fosse basata sui fatti. Usa la naturale finzione del libro per discutere su imprecisioni storiche, disinformazioni e semplici mancanze di prove. Infatti, una delle trovate di questo romanzo, e la ragione per cui ha fatto tanto scalpore, è che è quasi impossibile per il lettore medio capire esattamente dove finisce la storia e dove inizia la quasi storia. Nel mondo intrigante di Dan Brown fatti e finzione sono virtualmente indistinguibili. Quindi, il Codice Da Vinci ha fatto traballare la fede di alcuni Cristiani, mentre ha convinto alcuni non credenti che la loro decisione di stare lontano dal Cristianesimo fosse ben fondata.
Ma, attraverso i secoli, i Cristiani sono diventati abbastanza abili da trasformare l’opposizione in opportunità. Il Sidney Morning Herald ha recentemente pubblicato un articolo su un pastore che vive a Memphis, Tennessee, che ha trovato un modo per approfittare della controversia suscitata da questo libro. In molti erano andati da lui, chiedendogli se pensava che la teoria del complotto del Codice Da Vinci potesse essere vera. Allora ha deciso di organizzare un incontro speciale di chiesa che avrebbe permesso a chiunque di discutere la problematica. A sua sorpresa, settecento persone si sono presentate all’incontro: cento persone più delle sedie disponibili! Per come la penso, se il Codice Da Vinci suscita abbastanza scalpore spingendo la gente a indagare sulle origini del cristianesimo, allora il Cristianesimo biblico ne uscirà solamente più rafforzato.

Comunque, l’obbiettivo di questo articolo è di presentare alcuni fondamentali fatti della fede Cristiana che sono chiamati in causa dal Codice Da Vinci. Poiché la quasi storica natura del Codice Da Vinci ha portato diverse persone a credere che il complotto di Brown è basato su fatti storici, io tratterò questa teoria come se esso fosse un vero dibattito storico. Comunque, personalmente ritengo che quello che Brown ha scritto non sia basato su fatti reali, ma su diverse idee tratte dalla finzione.

“L’idea del complotto ha comunque una forte attrattiva.” (Codice Da Vinci, p. 192)
Nel Codice Da Vinci Brown inserisce questa popolare banalità che, in molti modi, riassume l’intera storia. Nel romanzo di Brown non è dove arrivi, ma come ci si arriva, ad essere tanto interessante. Per creare il suo complotto Brown ha bisogno di un cospiratore e una motivazione. Come suo capo cospiratore sceglie l’Imperatore Romano del quarto secolo, Costantino, e alcuni uomini di potere facenti parte della Chiesa Cristiana del quarto secolo. Il motivo? Il Cristianesimo era cresciuto così velocemente dai tempi di Cristo che, quasi trecento anni dopo, stava minacciando di spazzare via la Roma pagana. L’inquietudine tra Cristiani e pagani stava dividendo Roma in due.

Perciò, l’astuto politicante Costantino, sebbene fosse in fondo un pagano, decise di puntare sul cavallo favorito e convertirsi al Cristianesimo. Con il piede sulla porta della Chiesa, Costantino usò la sua influenza per riscrivere la storia di Gesù in modo da aggiustarla per i suoi obbiettivi. Combinando abilmente elementi del Cristianesimo con il popolare paganesimo, Costantino creò una religione ibrida che soddisfò la gente di Roma. Ma inoltre diede ai conduttori della Chiesa del quarto secolo un potere monopolistico, che soppresse tutte le altre versioni della storia di Gesú, imponendo una versione confacente ai loro obbiettivi. Secondo la teoria del Da Vinci di Brown, la verità sul vero Gesù è stata nascosta per secoli, con il proposito di aspettare il momento giusto per essere rivelata.
Quindi andiamo a vedere più da vicino alcune componenti chiave di questa teoria:

1. “La Bibbia, come noi la conosciamo oggi, è stata collazionata dall’imperatore romano pagano Costantino il Grande nel 325 DC” (Codice Da Vinci, p.258)
Costantino ha compilato il canone della Bibbia moderna (o una lista finale di libri autorevoli)?
Secondo la teoria Da Vinci di Brown, il primo passo di Costantino nel suo schema politico fu quello di creare la sua propria Bibbia autorevole, basata solo su documenti che meglio servissero i suoi scopi. Comunque, i fatti storici di questa situazione sono che i 66 libri della nostra Bibbia moderna sono stati riconosciuti come Scritture autorevoli molto prima del quarto secolo DC; e l’imperatore Costantino non ebbe nulla a che fare nella raccolta di questi libri.
La Bibbia è costituita da due parti. Il Vecchio Testamento, che contiene documenti Ebraici, furono scritti prima del tempo di Cristo. Il Nuovo Testamento, che contiene quei libri che furono scritti dopo la morte e la resurrezione di Cristo. Prima che i documenti del Nuovo Testamento su Gesù Cristo furono completati, i Cristiani usarono (continuano ad usare) le Scritture Ebraiche. Ci sono due ragioni principali per questo: 1. Gesù aveva insegnato che le profezie contenute in queste Scritture erano state scritte sul suo conto (es. Luca 24:13-27).

2. Gesù, i suoi autentici dodici discepoli, più migliaia dei primissimi Cristiani, erano Ebrei (Atti 2).
Alcuni studiosi della Bibbia sono concordi sul fatto che i libri che fanno parte oggi del Vecchio Testamento erano già in uso e considerati come Sacre Scritture, secoli prima del tempo di Cristo. Lo storico ebraico del primo secolo Flavio Giuseppe, ha scritto una versione della storia ebraica (Antichità Ebraiche) che rispecchia da vicino la storia delle Scritture Ebraiche, e fa chiari riferimenti sui libri Biblici per tutto il testo. Anche il Concilio di Iabne nel 90 DC, più di due secoli prima di Costantino, riconferma i libri contenuti nel canone del Vecchio Testamento. Quindi è chiaro che Costantino non ha avuto niente a che fare nel disporre i libri del Vecchio Testamento. Questo è molto significativo perchè questi libri rappresentando due terzi della Bibbia Cristiana moderna.
Comunque, mentre abbiamo la prova che il canone del Vecchio Testamento esisteva anche prima del primo secolo, il canone del Nuovo Testamento non fu formato fino al quarto secolo. Ma l’assenza di un definitivo canone del Nuovo Testamento durante il primi secoli della Chiesa primitiva non significa che i primi Cristiani non abbiano avuto nessuna idea su quale dei libri del Nuovo Testamento dovevano o non dovevano essere considerati come la Parola di Dio. Per esempio, noi sappiamo che Gesù designò l’apostolo Pietro come responsabile della Chiesa primitiva quando lui dichiarò, “Tu sei beato, Simone, figlio di Giona… tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli” (Matteo 16:18-19).
Come responsabile Pietro, nella sua seconda lettera alla Chiesa primitiva, ci segnala che le lettere scritte da Paolo dovevano essere considerate come Sacre Scritture. Pietro scrive, “…come anche Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; e questo egli fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi argomenti. In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche le altre scritture…“(2 Pietro 3:15–16).

Sappiamo anche che i conduttori della Chiesa primitiva facevano citazioni dei quattro vangeli come Sacre Scritture già dall’inizio del secondo secolo. Ora, insieme, i vangeli e le lettere dell’apostolo Paolo contengono già 17 dei 27 libri del nostro attuale Nuovo Testamento. Inoltre, un’importante documento della Chiesa primitiva, conosciuto come il frammento Muratorian (datato circa 170 DC), include nella sua lista di Scritture (insieme con i vangeli e le lettere dell’apostolo Paolo) Atti, Giuda, 1 e 2 Giovanni, e l’Apocalisse. Questo dimostra che almeno 61 libri (39 libri del Vecchio Testamento e 22 libri del Nuovo Testamento) della nostra moderna Bibbia di sessantasei libri erano già considerate come Sacre Scritture quasi un secolo prima che Costantino nascesse. È vero dire anche che nel periodo del regno di Costantino c’era ancora un pugno di libri contestati, che hanno reso difficile la conclusione del canone del Nuovo Testamento. Ma molti dei libri contestati alla fine sono di fatto diventati parte del canone; e quei pochi che non furono inclusi erano in quel periodo considerati con rispetto dai patriarchi della Chiesa primitiva.

Cosa dire sulle extra documentazioni bibliche di Gesù?
Brown ha ragione nell’asserire che esistevano nel primo secolo documenti non biblici su Gesù. Ma se Costantino e la Chiesa cercavano di tenere questi documenti in segreto, hanno di certo fatto un pessimo lavoro. Infatti Luca apre il nostro terzo vangelo con la seguente affermazione, “Poiché molti hanno intrapreso a ordinare una narrazione dei fatti che hanno avuto compimento in mezzo a noi…” (Luca 1:1)

Tuttavia, è giusto domandarsi perchè, se erano stati scritti così tanti resoconti su Gesù, ora ci sono solo i resoconti dei quattro vangeli del Nuovo Testamento. Comunque, la verità è molto meno intrigante di quanto viene proposto dalla teoria cospiratrice di Brown. Esattamente come i Cristiani odierni, anche quelli del primo secolo volevano dettagli accurati della vita e della persona che chiamavano “Signore” e “Salvatore”. Dobbiamo tenere a mente che durante l’impero di Nerone, molti Cristiani del primo secolo subirono intense persecuzioni e anche la morte, solo per seguire Gesù. Se furono pronti a soffrire e morire per la loro fede in Gesú, questo spiega semplicemente perchè abbiano voluto conoscere la verità sulla sua vita e i suoi insegnamenti. La Cristianità biblica non è mai stata pronta ad accettare qualsiasi tipo di resoconto scritto della vita di Gesù, ma soltanto quelli che potevano essere storicamente collegati agli Apostoli e i Profeti. Questo viene confermato anche dal compagno dell’apostolo Paolo, Luca, nella dedica del suo vangelo, “Poiché molti hanno intrapreso a ordinare una narrazione dei fatti che hanno avuto compimento in mezzo a noi… È parso bene anche a me, dopo essermi accuratamente informato di ogni cosa dall’origine, di scrivertene per ordine, illustre Teofilo, perché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate.” (Luca 1:1, 3 – 4).

Per dimostrare il suo complotto, Brown fa uso dei vangeli Gnostici come suoi alleati contro il resoconto biblico della vita di Gesù. Oltre al fatto che i vangeli Gnostici non furono mai considerati come libri da includere nel canone dai patriarchi della Chiesa primitiva, ci sono due altri grossi problemi con questi scritti Gnostici. Prima di tutto, molti studiosi sono concordi nel dire che i vangeli Gnostici furono scritti almeno un secolo più tardi per essere attribuite alle persone da cui essi ne prendono il nome (es. Tommaso, Filippo, Maria…). Secondo, i vangeli Gnostici sono composti da presunti detti di Gesù, trascritti senza un contesto storico o contestuale. Ovviamente essi danno per scontato che il lettore sappia già chi è Gesù (un dettaglio vitale che i scrittori del vangelo del primo secolo non potevano e non prendevano per garantito). Inoltre, sebbene i vangeli Gnostici riportino alcuni insegnamenti di Gesù trovati nei vangeli canonici, essi contengono ovvie modifiche Gnostiche. Quindi, questi documenti non sono mai stati serie alternative al canone biblico. Infatti, anche il famoso gnostico del secondo secolo Marcione non ha elencato questi scritti gnostici come parte del suo canone, ma solo i libri che si trovano nel nostro attuale Nuovo Testamento! Quindi alla fine la Chiesa ha incluso solo i nostri quattro vangeli perchè questi erano considerati resoconti accurati della vita e dell’insegnamento di Gesù Cristo e perchè contenevano le autorevoli testimonianze originali dei discepoli di Gesù.
Quindi, c’è ampia dimostrazione per provare che Costantino non ebbe nulla a che fare con la composizione dei libri della Bibbia, o nella cospirazione di non includere certi libri nella Bibbia. Infatti, il canone biblico non fu completato fino a circa 30 anni dopo la morte di Costantino. Per ulteriori discussioni sulla composizione del canone biblico vedere http://www.bible-researcher.com/bruce1.html

2. Ha avuto Costantino mano nel modificare i documenti biblici?
“Per riscrivere i libri di storia, Costantino sapeva di dover fare un colpo di mano. Dalla sua decisione nacque il momento più importante della storia cristiana…. Costantino commissionò e finanziò una nuova Bibbia, che escludeva i vangeli in cui si parlava dei tratti umani di Cristo e infiorava i vangeli che ne esaltavano gli aspetti divini.” (Codice Da Vinci, p. 261)

Antichi Manoscritti del Vecchio Testamento
Ci sono anche solide prove per dimostrare che Costantino non apportò nessuna modifica ai documenti della nostra Bibbia moderna. I manoscritti più remoti che abbiamo del Vecchio Testamento furono trovati nelle grotte di Qumran tra i rotoli del Mar Morto e sono circa 400 anni più antichi di Costantino. Tutti i nostri libri del Vecchio Testamento, eccetto il libro di Ester, furono trovati tra questi rotoli. Il più affascinante di questi manoscritti è un rotolo completo del libro di Isaia (un profeta spesso menzionato da Gesù). Ed è stato datato al 100 AC. Malgrado ciò, se paragonato con la nostra versione moderna di Isaia, esso ha meno del 5% di variazione, nessuna delle quali rappresenta un cambiamento rilevante al significato completo del testo originale. Una foto e un’analisi di questo rotolo si trovano all’indirizzo http://religion.rutgers.edu/iho/dss.html. Paragonando questi antichi manoscritti del Vecchio Testamento all’attuale versione, la dimostrazione è che Costantino non ha fatto nulla per cambiare o redigere le nostre Scritture del Vecchio Testamento.

Manoscritti del Nuovo Testamento
Quanto al Nuovo Testamento, ho già detto che i conduttori della Chiesa primitiva citavano gli attuali libri del Nuovo Testamento sin dal 95- 100 DC. Inoltre, i Papiri Bodmer contengono larghe porzioni dei vangeli di Giovanni e Luca, 1 e 2 Pietro, e Giuda. Questi manoscritti sono precedenti a Costantino di più di un secolo, e ancora sono simili all’attuale versione di questi libri. Questi documenti possono essere esaminati nel sito http://biblefacts.org/history/oldtext.html#P66. Ci sono letteralmente migliaia di manoscritti antichi nei musei e nelle librerie del mondo (e su siti Web), molto più di qualsiasi altro antico lavoro letterario. Paragonando questi manoscritti alla versione attuale del Nuovo Testamento, è facile provare che i documenti originali del Nuovo Testamento del 1° secolo sono stati tramandati fino a noi in maniera attendibile. Frederic Kenyon, ex- direttore del British Museum di Londra, grande esperto di antichi manoscritti, ha dichiarato riguardo all’autenticità dei nostri documenti del Nuovo testamento, “L’intervallo poi tra le date originali di composizione e la prima prova esistente diviene così piccolo da essere infatti trascurabile, e l’ultimo motivo per dubitare che le Sacre Scritture sono arrivate a noi sostanzialmente come furono scritte, ora è stato rimosso.” (The Bible and Archaeology. 1940, pp. 288 f.)
Quindi, la prova suggerisce che Costantino non ha disposto, modificato, o redatto la nostra Bibbia moderna. Ora andiamo a vedere come questa prova urta contro la rivendicazione di Brown che la Chiesa ha distorto i fatti sul Gesù storico.

3. “è che quasi tutto ciò che i nostri padri ci hanno insegnato a proposito di Cristo è falso.” (Il Codice Da Vinci, p. 263)
fino a quel momento storico, [il periodo di Costantino] Gesù era visto dai suoi seguaci come un profeta mortale: un uomo grande e potente, ma pur sempre un uomo. Un mortale. “Non il figlio di Dio”(Il Codice Da Vinci, p.260)

La cosa veramente interessante è che noi non dobbiamo nemmeno aprire la Bibbia per provare che i Cristiani credevano che Gesù fosse più di un semplice mortale, molto prima del tempo di Costantino. Per esempio, nel 112 D.C. il governatore Romano Plinio ci dice che, “I Cristiani avevano l’abitudine di incontrarsi regolarmente prima dell’alba in un giorno fisso per cantare salmi in successione fra di loro in onore di Cristo come ad un dio.” (Plinio, Lettere x.96)

Anche lo storico ebreo Flavio Giuseppe del primo secolo parla di Gesù come di un operatore di miracoli e dei suoi seguaci che credono nella sua risurrezione. Lo storico Romano Tacito, un contemporaneo di Plinio ed un chiaro critico ostile del movimento Cristiano, scrive della crocifissione di Cristo e della “mortale superstizione” che scoppiò fra i suoi seguaci dopo la morte di Cristo (quasi certamente riferendosi alla sua risurrezione). Inoltre, c’è anche la prova alla quale gli ebrei del primo secolo credevano, in base ai loro Scritti sacri, che il termine “Cristo” si riferiva non soltanto ad una figura umana, ma anche ad una figura celestiale. Per esempio, al processo di Gesù, il Sommo Sacerdote ebreo gli chiese, “Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto? (Marco 14:60 – 66).
È chiaro che i Cristiani credevano che Cristo fosse più che un semplice uomo, molto tempo prima di Costantino. Ma Brown non solo insinua che Costantino abbia modificato i tratti distintivi della divinità di Gesù. Sostiene che Costantino ha tagliato i vangeli che parlavano dell’umanità di Cristo.

Costantino commissionò e finanziò una nuova Bibbia, che escludeva i vangeli in cui si parlava dei tratti umani di Cristo…” (Il Codice Da Vinci, p. 262)
Questa è un’idea bizzarra dato che l’umanità di Gesù è assolutamente centrale per la dottrina Cristiana così come è la sua divinità. Infatti, alcune delle prime eresie contro cui la chiesa lottò avevano a che fare con l’opinione che Gesù non fosse veramente umano, ma una figura angelica. A questo l’apostolo Giovanni rispose, “Poiché molti seduttori sono usciti per il mondo, i quali non riconoscono pubblicamente che Gesú Cristo venuto in carne. Quello è il seduttore e l’anticristo.“(2 Giovanni 7)

Dato che la dottrina Biblica dell’incarnazione di Cristo è così importante per la fede Cristiana, i quattro vangeli sono pieni di informazioni sui tratti umani di Gesú. In questi vangeli ci viene raccontata la nascita di Gesù e viene determinata la sua discendenza umana (Matteo 1). Ci dicono che lui crebbe in maturità fisica e sapienza (Luca 2:52); che ebbe fame (Luca 4:2), che era stanco e dormiva (Marco 4:38); che si sentì angosciato (Matteo 26:36-38); e, cosa ben più importante, che morì (Giovanni 19:28-30). Infatti, l’accusa di bestemmia che ha condotto alla crocifissione di Gesù era basata sul fatto che Gesù stava cercando di farsi come Dio, sebbene si presentasse come un semplice uomo (Giovanni 10:31–33). Quindi l’idea che Costantino abbia tagliato tutte le citazioni su Gesù che lo fanno apparire umano non è chiaramente vera. Ma se Cristo era solo un uomo, come Brown asserisce, da dove è prevenuto il culto Cristiano?

4. Il culto a Cristo proviene da una errata interpretazione di simbolismi religiosi e metafore?
tutte le religioni del mondo sono basate su falsificazioni. È la definizione di “fede”: accettare quello che riteniamo vero, ma che non siamo in grado di dimostrare. Ogni religione descrive Dio attraverso metafore, allegorie e deformazioni della verità… I problemi sorgono quando cominciano a credere alla lettera alle nostre metafore… I cattolici praticanti che conosco sono convinti che Cristo camminasse letteralmente sulle acque, trasformasse letteralmente l’acqua in vino e sia nato letteralmente da un parto verginale…L’allegoria religiosa è divenuta una parte del tessuto della realtà.” (Il Codice Da Vinci, p. 377–378)
Non credo che la mia domanda conti tanto, ma mi chiedo se Brown abbia mai realizzato la sua contraddizione a questo punto. Prima tenta di persuadere i suoi lettori che la storia Biblica su Gesù è stata totalmente riscritta da Costantino con l’astuta cospirazione di unire la Roma pagana e quella Cristiana sotto il suo potere. Poi asserisce che il vero problema con i documenti Biblici è che i Cristiani li prendono troppo letteralmente e non comprendono il loro significato simbolico. Ma come possono dei credenti devoti sperare di dedurre un significato religioso da documenti Biblici che apparentemente sono stati falsificati da un imperatore pagano per guadagno politico?

Il dilemma del Da Vinci di Brown è che se afferma che Gesù era solo un uomo, e non il tanto atteso Cristo di Dio, poi come spiega la rapida crescita della religione Cristiana? È un fatto ben stabilito che, sia il Giudaismo ed il Cristianesimo attendevano che il Cristo fosse una figura mandata da Dio. Quindi se Gesù era solo un uomo non poteva essere il Cristo. E se Gesù non era il Cristo non poteva esserci nessuna religione basata su di lui. E se non c’era una religione Cristiana e una Chiesa, allora non ci sarebbe stato nessun complotto. Un ultimo, e piuttosto enigmatico, aspetto del romanzo di Brown che voglio esaminare è il fatto che lui sembra essere incapace di decidere se il Cristianesimo fu ingiustamente prevenuto contro il paganesimo antico o se davvero nacque dal paganesimo antico.

5. La fede giudaica e la fede cristiana hanno radice nel paganesimo?
“Fondendo con la tradizione cristiana ancora in fase di sviluppo i simboli, le date e i rituali pagani, [Costantino] ha creato una sorta di religione ibrida che risultava accettabile a tutt’e due… Le sopravvivenze della religione pagana nella simbologia cristiana sono innegabili… Nel cristianesimo non c’è nulla di originale… Anche il giorno di festa dei cristiani è stato rubato ai pagani… Oggi la gente va in chiesa la domenica senza neppure immaginare che lo fanno per rendere omaggio al dio del Sole: in inglese Sun Day, è giorno del sole.”
(Il Codice Da Vinci, pgs. 259 – 260)
“La lama e il calice. Fusi insieme. La stella di David, la perfetta unione di maschio e femmina, il sigillo di Salomone che contrassegnava il sancta sanctorum, dove abitava la presenza delle divinità maschile e femminile, Yahweh e Shekinah.” (p. 487)
Una cosa è dire che il Giudaismo e il Cristianesimo nacquero in mezzo a culture pagane; cosa molto diversa è sostenere che nacquero da culture pagane. Indiscutibile l’evento più importante nella storia d’Israele è l’Esodo: quando Dio usò Mose per liberare il popolo Israelita dall’idolatria d’Egitto e condurlo presso la loro Terra Promessa. Il fatto centrale di questo evento è stato il dare i “Dieci Comandamenti”: fu dato per formare la base della religione ebrea e il modo in cui dover vivere fino al tempo presente. L’asserzione di apertura di questo famoso documento dichiara, “Io sono il SIGNORE (Yahweh) il tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me. Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassú nel cielo o quaggiú sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire…” (Esodo 20:1-5).

Nel resto del Vecchio Testamento tutte le forme di adorazione pagana – idolatria, magia, stregoneria, ecc. sono assolutamente condannate. Sebbene gli scrittori del Vecchio Testamento non tengano nascosto il fatto che a volte il popolo d’Israele disubbidì alla legge di Dio cadendo in codeste pratiche (es. l’episodio del vitello d’oro, in Esodo 32), tale comportamento è sempre stato condannato dalla legge di Dio e dai suoi profeti. Inoltre, è risaputo che la fede ebraica è esclusivamente monoteista (unico Dio). Perciò, l’idea che le Sacre Scritture ebraiche facciano riferimento anche a una dea chiamata, “Shekinah” che dimorava con Yahweh (SIGNORE) nel tempio è assolutamente falsa. La parola, “Shekinah” a cui Brown si riferisce, è in realtà un termine Ebraico che parla della gloria di Dio.
Come determinato precedentemente, anche Gesù ed i suoi apostoli erano Ebrei. Perciò, anche loro credevano che ci fosse un unico Dio e che i credenti non dovessero adorare idoli o altre divinità pagane. La religione Cristiana è nata a Gerusalemme fra gli ebrei, poi si è diffusa rapidamente nel mondo pagano. Infatti, qualche volta i Romani consideravano i Cristiani come “atei” perché si rifiutarono di associarsi al resto di Roma nell’adorazione delle divinità pagane (es. vedere il “Martirio di Policarpo” 8:1-3). Ma appena il messaggio Cristiano uscì dalla Giudea verso il mondo pagano, molti si convertirono al Cristianesimo dalle loro abitudini pagane. E questo richiedeva pentimento del loro precedente modo di vivere, con un conseguente abbandono. Considera le seguenti istruzioni di Pietro alla Chiesa primitiva, “Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato, quanto eravate nell’ignoranza; ma colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: “Siate santi perchè io sono santo”. …Basta con il tempo trascorso a soddisfare la volontà dei pagani vivendo nelle dissolutezze, nelle passione, nelle ubriachezze, nelle orge, nelle gozzoviglie, e nelle illecite pratiche idolatriche. Per questo trovano strano che voi non corriate con loro agli stessi eccessi di dissolutezza e parlano male di voi”. (1 Pietro 1:14–16; 4:3–4. Inoltre vedere Atti 19).

Nel suo romanzo Brown ci fornisce pochissime prove a sostegno della sua affermazione che Giudaismo e Cristianesimo crebbero dal paganesimo compromettendosi con esso. Semplicemente confonde i fatti, come quello che alcuni Cristiani vanno in chiesa di Domenica, con la teoria che questo dimostri che l’adorazione Cristiana moderna è realmente influenzata dal paganesimo. Ma anche oggi persone normali fanno ricorso a pianeti, giorni, e mesi che sono chiamati secondo i vari dei Greco/Romani, senza che questo significhi che credono in questi dei o che li seguono.

Brown fa riferimento anche a Costantino che deve affrontare guerre e conflitti tra Cristiani e pagani che minacciano di lacerare Roma in due. Il fatto è che nel momento in cui Costantino accordò protezione legale alla Chiesa, i Cristiani avevano già subito tre secoli di persecuzione sotto il pagano Impero Romano. Fino a quel giorno, i Cristiani non possedevano nessun potere politico per sfidare Roma. E lungi dall’essere un movimento militante, i primi Cristiani consideravano il martirio passivo per la gloria di Cristo come un onore supremo. Questo credo rispecchiasse l’insegnamento di Gesù, “Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi e giubilate, perchè il vostro premio è grande nei cieli…“(Matteo 5:11–12).

In altre parole, il ritratto del Cristianesimo di Brown, come di un cane randagio che Costantino aveva bisogno di domare, è semplicemente falso.
Un altro aspetto del romanzo di Brown chiede di essere approfondito qui. Brown è spesso pungente nella sua valutazione della Chiesa. Sicuramente e tristemente, ci sono stati dei momenti scuri nella storia Cristiana. Ma d’altra parte, il Codice Da Vinci ci dà descrizioni entusiastiche del paganesimo, come se rappresentasse la religione più pura e perfetta. Ma solo un esame superficiale delle religioni pagane ed antiche dimostrerà che loro hanno una storia di violenza che eguaglia senza problemi i giorni peggiori del Cristianesimo (Per esempio, vedi l’articolo nel sito della BBC History, intitolato, “Bodies for the Gods: The Practice of Human Sacrifice”, “Corpi per gli Dei: La Pratica del Sacrificio Umano” del Dr Mike Parker-Pearson http://www.bbc.co.uk/history/ancient/prehistory/human_sacrifice_01.shtml). Inoltre, si può anche paragonare il gran numero di istituzioni di carità e cura che sono nate dal Cristianesimo fino ad oggi, con il numero di tali istituzioni che sono sorte dal paganesimo.

Pensieri conclusivi
Come può uno scrittore competente usare una storia poco attendibile per chiamare in causa la validità della fede storica Cristiana? Ti lascerò giudicare da te. Ma mentre Brown sembra nascondere la sua critica al Cristianesimo dietro a società segrete e documenti fittizi, la testimonianza Biblica su Gesù è stata proclamata apertamente e circolata intenzionalmente fin dal tempo di Cristo. Attraverso i secoli il messaggio del vangelo è stato sottoposto a ogni immaginabile forma di attacco. Tutt’ora resiste fortemente ancora alla prova del tempo. Comunque, il Codice Da Vinci ci pone una domanda fondamentale su cui vale la pena di riflettere con attenzione. E se l’intera storia di Gesù fosse falsa? E se l’uomo che ha dato il Vangelo, il Nuovo Testamento, la Chiesa Cristiana e altri movimenti Cristiani, Natale, Pasqua, il nostro sistema di datazione storico (AC e DC), il simbolo della croce, e la speranza della resurrezione, non fosse nient’altro che una frode? Solo alcune persone sembrano non aver problemi a cancellare completamente Gesù. Ma se il Codice Da Vinci fosse esatto, veramente noi non avremmo altra scelta. Il semplice uomo di Brown e incompreso Messia non è lo stesso Gesù della storia che venne come Figlio di Dio per morire per i peccati del mondo. O Gesù è il vero Salvatore del mondo designato da Dio o l’intero messaggio Cristiano è la più grande burla di tutti i tempi. Se è un imbroglio, allora che sciocchi che siamo noi tutti che permettiamo Gesù di continuare ad avere un ruolo così eminente nella nostra storia e nel nostro mondo. Ma se Gesù è quello che la Bibbia proclama che Egli è, allora quanto sciocco sarebbe ignorarLo.

Chadd Hafer

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