Può un universo nascere dal nulla? Per molti la domanda sembra assurda. Dal nulla nulla nasce. Ma alcuni scienziati contemporanei hanno argomentato che qualcosa può nascere dal nulla.

Nel suo libro Un universo dal Nulla”, per esempio, il cosmologo Lawrence Krauss scrive: Alcuni filosofi e molti teologi definiscono e ridefiniscono il “nulla” come qualcosa che non è alcuna delle versioni del nulla che i scienziati descrivono oggigiorno, indicando qualcosa che, a mio avviso, è un fallimento intellettuale di gran parte della teologia e della filosofia moderne, perché sicuramente il “nulla” è tanto qualcosa di fisico quanto di “esistente”, specialmente se deve essere definito come “assenza di qualcosa”. È quindi opportuno che cerchiamo di comprendere bene qual è  la natura effettiva di entrambe queste qualità.

Se ti senti un po’ perplesso a riguardo, sappi che non sei solo. Intanto è chiaro che Krauss usa il termine nulla” per indicare qualcosa, ed allo stesso modo, il cosmologo Stephen Hawking riecheggia questa comprensione nel suo libro The Grand Design” (“Il grande progetto”). Egli scrive: “Siccome esiste una legge come la gravità, l’universo può essersi creato dal nulla… La creazione spontanea è il mezzo e la spiegazione per cui esiste qualcosa invece che niente, per cui esiste l’universo ed esistiamo noi. Non è necessario invocare Dio per accendere la carta nitrata blu e dare inizio all’universo”.

A questo punto, dobbiamo fare una domanda per cercare di chiarirci un po’ le idee: “Che cosa si intende con “niente”? Questa è una versione della prima domanda di Columbo dal libro “Tactics” (“Tattiche”) di Greg Koukl. C’è un equivoco riguardo il termine nulla”. Per illustrare meglio, consideriamo lo slogan della ditta John Deere: “Niente funziona come un Deere”. Questo potrebbe essere interpretato in due modi: Il produttore di macchinari potrebbe dire che nessuna cosa funziona come un Deere, cioè non esiste un macchinario che possa funzionare come un Deere. Ovviamente, è questo il significato che essi intendevano.

Questo slogan, tuttavia, potrebbe essere anche mal interpretato, cioè interpretato secondo un altro senso, e cioè che esiste qualcosa chiamato “niente” che funziona come un Deere. Secondo questo senso, un qualcosa viene considerato nulla pur essendo qualcosa. Questo è proprio ciò che stanno facendo Krauss e Hawking ed è riportato da me in una severa recensione del libro di Krauss sul New York Times. David Albert è un professore di filosofia ateo alla Columbia University con un dottorato di ricerca in fisica teorica. Nella sua recensione del libro scrive: Formulazione relativistica, teoria quantistica dei campi, gli stati di vuoto  non meno delle giraffe o dei frigoriferi o dei sistemi solari – sono particolari disposizioni di materia fisica elementare… Il fatto che alcune disposizioni di campi corrispondano all’esistenza di particelle e alcune no non è più misterioso del fatto che alcune delle possibili posizioni delle mie dita coincidano con la formazione di un pugno, mentre altre no. Il fatto che le particelle nel tempo possano entrare e uscire dall’esistenza, mentre quei campi si riorganizzano, non è più misterioso del fatto che i pugni possono entrare e uscire dall’esistenza nel tempo, mentre le mie dite si riorganizzano. Se osserviamo attentamente, nessuno di questi scoppi ammonta al nulla; non si avvicina neppure c lontanamente alla possibilità di una creazione dal nulla.

Krauss e Hawking non hanno spiegato come si può ottenere un universo dal nulla, piuttosto, prendono qualcosa – gli stati di vuoto del campo quantico – lo chiamano “nulla” e poi dichiarano con sicurezza che si può ottenere qualcosa dal “nulla”. Eppure, tutto ciò che hanno fatto è spiegare come ottenere qualcosa da qualcosa. Questo è esattamente il motivo per cui Albert conclude la sua recensione affermando coraggiosamente: “Per quanto posso vedere, Krauss è completamente in errore e così le sue critiche religiose e filosofiche”.

https://www.str.org/blog/universe-nothing#.We3-3caB0_W

Scritto da Tim Barnett