Qualche tempo fa ho ascoltato un’intervista di Bono ad un telegiornale, ed è stato toccato il tema di Gesù. Credo che Bono fosse in uno dei suoi momenti di intensa sincerità, in quanto riporto di seguito ciò che ha dichiarato: “La convinzione secolare sulla storia di Cristo è sempre la stessa: era un profeta ineguagliabile, ovviamente un tipo molto interessante, aveva molto da dire sulla falsariga di altri grandi profeti, come Elia, Maometto, Buddha o Confucio”.
Ma in realtà Cristo afferma: “No, non sto dicendo di essere un insegnante, non chiamatemi insegnante”. Non sto dicendo di essere un profeta. Sto dicendo…” Io sono Dio in carne e ossa”. E la gente risponde: “No, no, ti prego, sii soltanto un profeta. Un profeta che possiamo accogliere. Sei un po’ eccentrico, ma noi abbiamo già avuto Giovanni Battista che mangiava cavallette e miele selvatico; quindi possiamo sopportarlo. Ma non il Messia! Perché, sai, dicendo così, dobbiamo crocifiggerti”. E lui se ne va ribadendo: “No, no, io… in realtà sono il Messia”.
A questo punto, tutti cominciano a fissarsi le scarpe e a borbottare: “Oh, mio Dio, continuerà a dirlo”. Quindi quello che ci rimane è che o Cristo era effettivamente chi diceva di essere – Dio incarnato, il Messia – o era un pazzo totale. Voglio dire, stiamo parlando di un pazzo mentale al livello di Charles Manson… Non sto scherzando. L’idea che l’intero sviluppo della civiltà per oltre metà della popolazione mondiale possa avere il destino cambiato e stravolto da un pazzo, mi sembra quantomeno azzardata …”
Ciò che Bono spiegava, nonostante cercasse di cambiare argomento, è fondamentalmente ciò che disse l’apostolo Pietro a coloro che amavano Gesù ma non si sottomettevano al suo dominio: “Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso,” (Atti 2: 36).
Gesù affermava di essere il Messia, il Re tanto atteso. Hanno cercato di definirlo in maniera diversa, ma lui non ha mai voluto, e perciò lo hanno ucciso. Ma poi Dio ha capovolto questo loro verdetto attraverso la sua resurrezione, dichiarando di essere sia il Signore che il Messia.

E ora, come a tutte le persone la cui opinione è stata smentita, dobbiamo scegliere: Gesù è chi dichiara di essere, o è chi decidiamo noi? È ora di mettere da parte questo gioco di ridenominazione di Gesù. Che insulto! Non lo faremmo con nessun essere umano. Perché arriviamo a pensare che sia giusto farlo con Gesù?

Immagina se qualcuno si accostasse a te dicendoti: “Ti ho osservato e vorrei scrivere la tua biografia”. Un bel onore, vero? Ma immaginate se continuassero ad andare avanti: “Vedi, nella mia biografia che farò su di te, descriverò il sogno di tutta la tua vita di diventare un astronauta, un sogno che non si è mai potuto avverare, a causa delle tue vertigini. Questo ti ha portato ad una serie di lavori a cui non ti sei mai affezionato, dimostrando che le uniche tue ambizioni di carriera erano tanto terrene e inutili quanto le tue fantasie di astronauta. Ho anche intenzione di mettere in evidenza la serie di relazioni fallite che hai lasciato dietro di te, un fatto che ti ha portato ad una tale solitudine che hai iniziato a vivere solo con i gatti. Anche adesso, i tuoi 15 amici felini sono i tuoi unici amici”.
Vedendo la tua espressione incredula, aggiunge rapidamente: “So benissimo che niente di tutto ciò è vero, ma in questo modo sei molto più interessante. Il libro venderà di più”. Cosa ne penseresti di una “biografia” del genere? La mia ipotesi è che il tuo sentimento di onore si trasformerebbe immediatamente in un insulto.
È scortese e disonesto rimodellare un’altra persona in qualcuno che si adatti alle tue esigenze. Le persone non sono dei pezzi di Lego. Non puoi semplicemente decidere tu chi sono. Nemmeno Gesù è un pezzo di Lego. Perché devi pensare che Gesù sia diverso nel momento in cui fai lo stesso a lui? Se non sei a tuo agio con il Gesù che è storicamente esistito, almeno devi essere intellettualmente onesto da rifiutarlo apertamente. Non trattarlo con condiscendenza dicendoti: “Il mio Gesù sarebbe così…”. Non puoi sceglierti il tuo Gesù personale.
Quando si tratta di chi è Gesù, ci sono solo due scelte che puoi fare: O ti sottoponi a lui come Signore e Messia, oppure lo respingi. “Signore” significa che hai deciso di cedere la tua vita a lui, e “Messia” significa che in lui è riposta la tua unica speranza di salvezza. O Gesù è il Signore di ogni cosa o non è affatto il Signore. Non esiste un rimettersi a lui parzialmente, così come non può esistere una fedeltà parziale.
Da che parte stai? Chi credi sia Gesù?
Meglio ancora, cosa dice la tua vita di lui? Quello in cui credi è dimostrato in maniera esplicita da come vivi, non da come ti esprimi. Non puoi chiamare Gesù “Signore” e non vivere completamente sottoposto a lui. Speri in lui solo per ottenere la salvezza?
Se ti chiedessi: “Secondo te, perché Dio ti permette di andare in paradiso? Cosa risponderesti? La risposta più ovvia, “Perché sono una brava persona” non può bastare.
Stai parlando agli altri di chi è Gesù? Come puoi affermare che credi che lui sia l’unico motivo di vita e non parlare di lui? L’unico motivo per cui lo si può fare è che tu non ci creda davvero. “E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12).
Alla luce di quanto sopra qual è il verdetto della tua vita su Gesù?

Autore: J.D.Greear

Testo pubblicato originariamente sul sito di J.D. Greear Ministries. Tradotto e riprodotto qui con l’autorizzazione da parte dell’editore J.D. Greear Ministries. Il suo utilizzo totale o parziale è proibito in ogni forma previa richiesta e autorizzazione di InfoStudenti. Il contenuto del presente articolo non è alterabile o vendibile in alcun forma.
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